25 novembre 2025
Contrastiamo insieme la violenza contro le donne
La campagna di contrasto al fenomeno del deepnude, promossa dal Politecnico in occasione del 25 novembre - Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne - , nasce con l’obiettivo di aprire spazi di consapevolezza e discussione all’interno della comunità universitaria.
Diffusa capillarmente all’interno dei campus Leonardo, Bovisa Durando e La Masa, l’iniziativa vuole stimolare il dialogo sul tema del deepnude, sensibilizzare intorno a questa forma di violenza, prevalentemente agita per colpire le donne, e incoraggiare un uso dell’intelligenza artificiale fondato su etica, responsabilità e rispetto della dignità umana.
Il 25 novembre rappresenta una data simbolica che richiede un impegno costante e collettivo che non può esaurirsi in un solo giorno. In questa prospettiva, un gruppo di studenti del Corso di Laurea in Design della comunicazione è stato coinvolto in un percorso durato diversi mesi durante i quali approfondimento e sensibilizzazione al tema hanno condotto alla progettazione della campagna di comunicazione condivisa con l’intera comunità.
La violenza di genere
Con il termine violenza di genere, come è noto, si fa riferimento a tutte quelle forme di violenza che si verificano “come risultato delle aspettative di ruolo normativo associate a ciascun genere e delle relazioni di potere ineguali tra i sessi” (Bloom, 2008). Nella maggior parte dei casi, questa violenza è perpetrata da uomini nei confronti di donne e ragazze, una realtà così diffusa da essere definita una “violenza quasi di routine” (Crenshaw, 1991). Basti ricordare che in Italia, secondo i dati pubblicati sul sito del Ministero della Salute, il 31,5% delle donne ha subito, nel corso della propria vita, almeno una forma di violenza fisica o sessuale, e nel conteggio non rientrano le forme di violenza psicologica né gli atti persecutori del cosiddetto stalking. Le diverse manifestazioni della violenza – fisica, sessuale, psicologica, economica, ... – trovano la loro espressione più estrema nel femminicidio, la conseguenza ultima di un sistema di disuguaglianze radicato. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale di Non Una di Meno, ad oggi, sono 82 casi di morti indotte da violenza di genere ed eterocispatriarcale nel 2025. Nel 2024 i femminicidi erano stati 115, con più di 50 tentativi documentati.
La cyberviolenza
La dimensione tecnologica oggi aggrava ulteriormente il quadro. La cyberviolenza comprende infatti qualsiasi comportamento aggressivo, molesto o abusivo agito tramite strumenti digitali: internet, social media, piattaforme di messaggistica. Tra le sue principali manifestazioni vi sono cyberstalking, revenge porn, sexting coercion, doxing. Fenomeni resi sempre più accessibili e in rapida espansione attraverso la diffusione dell’intelligenza artificiale.
Il deepnude
In questo contesto il deepnude costituisce una delle più recenti e gravi forme di cyberviolenza di genere. Si tratta della creazione, tramite strumenti di intelligenza artificiale, di immagini di persone “spogliate” digitalmente senza il loro consenso. Nel 99% dei casi le vittime sono donne e ragazze (Sensity.ai, 2024). Un dato che conferma come questa pratica costituisca una violazione profonda della libertà, della sicurezza e della dignità delle donne. Le immagini false, spesso diffuse sui social o tramite piattaforme di messaggistica, generano danni concreti tra cui isolamento, paura, perdita del lavoro, ansia, depressione.
Interrogarsi sul fenomeno
Affrontare questo tema significa interrogarsi in modo critico sull’uso delle tecnologie e sulle loro conseguenze sociali, in particolare in un contesto come quello del Politecnico di Milano, dove si formano le persone che progetteranno, svilupperanno e utilizzeranno l’intelligenza artificiale del futuro. In un ambiente che fa della ricerca e dell’innovazione il proprio fondamento, diventa imprescindibile promuovere anche una riflessione etica e responsabile sull’impatto di tali strumenti. Il fenomeno del deepnude rappresenta un esempio concreto di uso distorto e anti-etico della tecnologia, che si traduce in una vera e propria forma di violenza di genere.
Trovare ascolto
Se stai subendo stalking, violenza verbale, psicologica o fisica, puoi chiamare il 1522. Puoi rivolgerti a uno dei centri antiviolenza presenti sul territorio nazionale, dove troverai ascolto, supporto concreto e consigli pratici. Inoltre, puoi contattare lo sportello del Polimi all’indirizzo stalkingsos@polimi.it
Campagna sviluppata nell’ambito del Laboratorio di Sintesi Finale sez. C2 // Corso di Laurea in Design della Comunicazione // Scuola del Design, Politecnico di Milano // A.A. 2024-2025 // Docenti: V. Bucchetti, F. Casnati, U. Tolino, P. Visconti // Cultrici della materia: A. D’Alessandro, A. Polerà.
Campagna progettata da Morena Canevari, Martina Caspani, Elisa Guerra, Chiara Poltresi, Matteo Terraneo.
Coordinamento campagna Francesca Casnati
Campagna promossa da Politecnico di Milano
Con la collaborazione di Area Campus Life, Equal Opportunities Unit
Un progetto WE SAY STOP.