L'assetto attuale

I campus

Nel 1987 è partito un processo di diffusione territoriale dell’Ateneo, il Politecnico Rete, che ha portato all’apertura dei poli regionali di Como (1987, attivo fino al 2018) e di Lecco (1989) e delle sedi territoriali di Cremona (1991), di Mantova (1994) e di Piacenza (1997), con lo scopo di stabilire un rapporto più diretto con gli studenti e di interagire con le comunità e con le realtà produttive locali.

Inoltre, nella zona di Milano Bovisa, dove c’erano alcuni capannoni dismessi e i vecchi gasometri, sono sorti a partire dal 1989 un campus universitario con le nuove Facoltà di Architettura Civile, di Design e di Ingegneria Industriale e una serie di laboratori tra i più avanzati e innovativi d’Europa: la Galleria del Vento, per lo sviluppo della ricerca in ambito fluidodinamico; il Laboratorio di Sicurezza dei Trasporti, con le spettacolari prove di crash; i Laboratori del Design.

Nel 2021 è stato inaugurato, a Milano Leonardo, il nuovo campus di Architettura progettato da Renzo Piano nell'area di via Bonardi, che ha portato a un incremento degli spazi aperti e di studio a disposizione degli studenti e a un miglioramento della qualità ambientale attraverso la creazione di ampi spazi verdi.

Il nuovo ordinamento degli studi e l’internazionalizzazione

Il Politecnico è stato uno dei primi atenei italiani ad attuare la riforma del sistema universitario che ha portato alla struttura “tre più due” dei corsi di studio: laurea e laurea magistrale.

I corsi di laurea, a partire dall’anno accademico 2000-2001, sono raggruppati in facoltà tematiche (oggi denominate Scuole), in base alla loro appartenenza a una medesima area. Il Politecnico attiva ogni anno anche numerosi Master (di primo e di secondo livello) e corsi di  dottorato di ricerca su un ampio spettro di aree tematiche e disciplinari dell’Ingegneria, dell’Architettura e del Design. Dall’anno accademico 2000-2001 è istituito, inoltre, il corso di laurea in Ingegneria Informatica online, primo nel suo genere in Italia.

Il Politecnico offre oggi numerosi programmi di mobilità internazionale. Il programma T.I.M.E. è dedicato a studenti di Ingegneria che, frequentando per due anni corsi in una università straniera, conseguono una doppia laurea. Il progetto Unitech, invece, è dedicato alla formazione di top manager. Promosso, oltre che dal Politecnico, da altre sette università tecniche europee, è supportato finanziariamente da industrie internazionali e permette a un numero limitato di laureandi di Ingegneria del Politecnico di Milano di frequentare l’ultimo anno presso una delle Università partner e un periodo di stage presso una delle imprese aderenti al progetto.

All’inizio del 2005 nasce ASP, l’Alta Scuola Politecnica, un progetto dei Politecnici di Milano e di Torino che offre a 150 studenti all’anno selezionati tra i talenti iscritti al primo anno di Laurea Magistrale in uno dei due Politecnici, una doppia laurea e un diploma ASP. Di questi 150 studenti, almeno il 25% proviene dall’estero. L’Alta Scuola prevede un programma di formazione addizionale: corsi sui temi dell’innovazione con docenti internazionali; progetti multidisciplinari legati alle imprese e alle istituzioni da sviluppare in team, con l’aiuto di tutor, periodi di studio all’estero e stage in azienda.

Con la laurea non cessa il rapporto con il Politecnico, solo assume nuove finalità prefiggendosi di assistere i laureati nella fase di inserimento nel mondo del lavoro. Attraverso l’Alumni Polimi Association, il Politecnico mette a disposizione un servizio di placement che coinvolge migliaia di aziende e praticamente tutti i laureati; direttamente, offre assistenza logistica e amministrativa, oltre che sostegno nell’avvio di una attività imprenditoriale mediante gli spin off, incubatori di impresa in cui i “nuovi imprenditori” mettono a punto le loro idee trasformandole in prodotti o in servizi innovativi e di qualità in grado di affrontare il mercato.

Le lauree ad honorem

Quella delle lauree ad honorem è una tradizione cara al Politecnico. L’iniziativa, autorizzata da una legge del 1926, è applicata tempestivamente, ma con sobrietà dal Politecnico che nel 1927 conferisce la prima laurea ad honorem a Piero Puricelli; successivamente tocca a Natale Ratti (1930), a Giorgio Enrico Falck (1933) e ad altri, una ventina fino ai primi anni Sessanta; seguono le dodici conferite nel 1964 alla presenza del Presidente della Repubblica, Antonio Segni, in occasione delle celebrazioni per il centenario dell’Istituzione.

La tradizione, sospesa per alcuni decenni, riprende nel 2001 con il conferimento della laurea ad honorem in Ingegneria meccanica a Emilio Riva. Nello stesso anno, ricevono la laurea ad honorem in Design grandi architetti e laureati del Politecnico come Achille Castiglioni e Marco Zanuso.

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