02.04.202414:50

LICIACube “fotografa” i lunghi pennacchi di Dimorphos

Su Nature uno studio che analizza gli effetti dell’impatto della sonda DART sul satellite


Il 26 settembre 2022 la sonda spaziale DART (Double Asteroid Redirection Test) della NASA – un oggetto da mezza tonnellata lanciato a 22.500 chilometri all’ora – ha colpito Dimorphos, il satellite dell'asteroide Didymos, nel corso del primo esperimento di difesa planetaria mai tentato nella storia, modificandone la traiettoria. Dopo un anno e mezzo il cubesat dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) LICIACube (Light Italian Cubesat for Imaging of Asteroids), grazie agli strumenti a bordo, LUKE (LICIACube Unit Key Explorer) e LEIA (LICIACube Explorer Imaging for Asteroid), ci restituisce una “fotografia” di ciò che è successo nei secondi successivi l’impatto.

In un articolo pubblicato sulla rivista Nature, il gruppo internazionale di ricercatrici e ricercatori guidati dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) analizza la composizione della nube di detriti e di polvere espulsa dall’asteroide Dimorphos in seguito all’impatto esplosivo

Il Politecnico di Milano fa parte del team scientifico italiano di LICIACube, coordinato da INAF e ASI in collaborazione con l'Istituto di fisica applicata "Nello Carrara" del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-Ifac), l’Università di Bologna e l’Università Parthenope di Napoli.

LICIACube ha acquisito 426 immagini che mostrano che il materiale espulso dal cratere di impatto ha formato un cono con un angolo di apertura di circa 140 gradi e una struttura complessa e disomogenea, caratterizzata da filamenti, granelli di polvere e massi singoli o raggruppati. La velocità dei materiali espulsi varia da poche decine di m/s fino a circa 500 metri al secondo. I pennacchi di Dimorphos sono simili alla coda di una cometa; a differenza delle comete, però, i “ciuffi” di Dimorphos sono stati generati artificialmente. La parte più interna della coda ha un colore bluastro e diventa via via più rossa con l'aumentare della distanza da Dimorphos.

Le dettagliate immagini ottenute sono importanti per la comunità scientifica internazionale anche perché possono permettere di capire meglio la natura degli asteroidi binari.

Grazie al grande lavoro del team scientifico sulle immagini, il Politecnico di Milano collaborando con CNR ha potuto contribuire al raffinamento dei modelli di espulsione dei frammenti e al miglioramento dello studio dell’evoluzione del loro moto nel sistema binario asteroideo,

sostiene Michèle Lavagna, professoressa di Flight Mechanics del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico.

Space @polimi
Lo studio pubblicato su Nature

Immagine di copertina: ASI