25.08.202315:50

Il tramonto dell’energia idroelettrica in Africa

Uno studio pubblicato su Science certifica la maggior convenienza dell’energia solare ed eolica


La maggior parte delle nuove dighe proposte in tutta l’Africa non andrebbe costruita, secondo uno studio pubblicato su Science firmato dai ricercatori del Politecnico di Milano con i colleghi dell'Institute for Applied Systems Analysis (IIASA) in Austria, della Vrije Universiteit Brussel (VUB) e del World Resources Institute di Addis Abeba (Etiopia). Tra gli autori Angelo Carlino, precedentemente dottorando del Politecnico di Milano e adesso postdoc presso la Carnegie Institution for Science a Stanford, il professor Andrea Castelletti, docente di Gestione delle risorse naturali al Politecnico, e Matteo Giuliani, ricercatore presso il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico.

La ricerca ha utilizzato un modello energetico molto dettagliato per individuare la combinazione di fonti energetiche più conveniente con cui i Paesi africani potrebbero soddisfare la crescente domanda di elettricità fino al 2050 e, in particolare, quali impianti potrebbero essere un investimento intelligente e quali invece non andrebbero costruiti. 

Secondo l’analisi, fino al 67% dei possibili impianti idroelettrici futuri in Africa non varrebbe l'investimento, principalmente per il fatto che presto l'energia idroelettrica non sarà più economicamente competitiva rispetto all'energia solare né (pur in misura minore) a quella eolica, i cui costi negli ultimi dieci anni sono calati a un ritmo senza precedenti. Tuttavia, soprattutto nei bacini del Congo, del Niger e del Nilo, ci sono progetti che nel breve periodo varrebbe la pena realizzare, a patto che siano ben pianificati e che se ne riducano al minimo gli effetti ambientali dannosi.

Lo studio, inoltre, mette in evidenza che serviranno ulteriori investimenti per mitigare gli effetti sull'energia idroelettrica delle siccità prolungate, effetti probabilmente destinati ad aggravarsi a causa del cambiamento climatico. Questo è un altro motivo per cui l'energia solare emergerà come la tecnologia più attraente a lungo termine, da privilegiare nella maggior parte dei Paesi africani.

I risultati dello studio rappresentano in generale una buona notizia per l’ambiente: significa che si costruiranno meno dighe e quindi molti fiumi potranno mantenere il loro corso naturale.

Maggiori informazioni
Lo studio pubblicato su Science
Green Deal @polimi

Immagine di copertina: Diga di Kariba sul fiume Zambesi
Credits: DAFNE Project | Politecnico di Milano + ATEC-3D