Luciano Patetta

Professore emerito del Politecnico di Milano

 

  • Anno di nomina: 2010
  • Struttura di appartenenza: Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito
  • E-mail: luciano.patetta@polimi.it

"Nato a Milano nel 1935, laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano, dal 1971 vi ha ininterrottamente insegnato Storia dell'Architettura, diventando Professore Ordinario nel 1987.

La sua produzione scientifica, continua dal 1968, è stata sempre caratterizzata da originalità, rigore metodologico, precisione e chiarezza di pensiero. Si è occupato di diversi temi di ricerca, dando fondamentali contributi critici sulla storia di Milano, e in particolare sull'architettura del Rinascimento, dell'età Neoclassica e del Novecento. In seguito ai suoi studi sulla produzione e sulla cultura architettonica milanese e lombarda del Quattrocento, editi negli anni '80, la comunità scientifica internazionale ha potuto rivedere giudizi, problemi e prospettive di studio, superando chiavi di lettura e percorsi di ricerca ormai datati.

L'interesse per la cultura Rinascimentale l'ha condotto più volte a reinterpretare testi classici e a rileggere l'architettura di edifici e città mediante l'indagine grafica, il ridisegno, l'analisi strutturale e materica. Ha sempre usato tutti gli strumenti della cultura politecnica per analizzare, comprendere e soprattutto restituire, spiegare, comunicare la storia dell'architettura della città.

Pionieristici sono stati anche gli studi e le pubblicazioni sull'architettura dell'Eclettismo in Europa e nel mondo (XIX-XXsecolo). Dagli anni '70 ad oggi ha dato contributi innovativi su problemi complessi e forme di espressione spesso gravate da pregiudizi di tipo stilistico o formale. Ha messo in evidenza come i linguaggi della modernità e quelli del passato abbiano contribuito a generare la città contemporanea, studiando non solo la produzione architettonica ma anche le polemiche culturali, la diffusione tramite diversi mezzi di comunicazione e il continuo scambio fra arti, artigianato, industria.

Durante i suoi studi e le sue ricerche ha sempre dato forma a progetti di vasta scala e di ampio respiro, intrecciando rapporti con altre Università e con prestigiosi Istituti culturali, italiani e stranieri, contribuendo in tal modo a sostenere e ad allargare la rete di relazioni del Politecnico di Milano all'interno della comunità scientifica internazionale.

Nella sua carriera studio, insegnamento, cura di tesi di laurea e di dottorato, cura di convegni accademici, conferenze, seminari didattici, mostre ed esposizioni, nonché la direzione di riviste, sono sempre state attività del tutto integrate. La vocazione per la trasmissione del sapere e l'attenzione ad un alto livello qualitativo di tempi e modi della didattica si sono intrecciati con i suoi articolati percorsi di ricerca, nel totale rispetto dei 'numeri' dell'Università di massa.

Negli anni '60 è stato fondatore, con Paolo Portoghesi, della rivista Controspazio, fondamentale testata per la cultura architettonica. Nel 1990 ha fondato la rivista semestrale Il disegno di architettura (che dirige tuttora), presente presso le maggiori biblioteche italiane ed estere, che promuove e diffonde studi scientifici di alto livello.

Dal 1997 è curatore, con la Fondazione Colocci di Jesi, di annuali Convegni sull'Architettura dell'Eclettismo, divenuti vero e proprio milieu culturale e scientifico, nonché punto di riferimento per gli studi internazionali.

È stato regolarmente invitato a tenere conferenze e lezioni presso Università e Istituti di Cultura in Europa, America, Asia. Dal 1989 fa confluire l'esito dei suoi studi sul Rinascimento ai Convegni Umanistici dell'Istituto Francesco Petrarca a Pienza, Montepulciano e Chianciano.

Membro del Consiglio Nazionale per i Beni Culturali dal 1982 al 1989, è stato Vicepresidente presso lo stesso Ministero della Commissione per la tutela delle fonti storiche dell'architettura nelle città italiane.

Ha pubblicato decine di saggi su riviste specializzate, libri, atti di convegni."

[testo estratto dalle motivazioni di nomina del 2010]