16.06.21 13:00

Faces Revealed

L’analisi dei volti degli “Yellow Coffins” attraverso la fotogrammetria

I sarcofagi svolgevano un ruolo speciale nella religione dell'antico Egitto, in quanto rappresentavano uno degli elementi più importanti per la conservazione del corpo nell'aldilà.

Il progetto “Faces Revealed” si concentra sullo studio degli yellow coffins (sarcofagi gialli), una specifica classe di manufatti apparsa a Tebe alla fine del Nuovo Regno e impiegata per più di un millennio, che raggiunse l’apice nel corso della XXI dinastia (1069-945 a.C.).

Negli ultimi anni, la questione dell'individuazione degli atelier di produzione e del riutilizzo in antico degli oggetti è stata al centro di progetti specifici caratterizzati dalla combinazione di competenze diverse tra loro, ma interconnesse: Egittologia, Diagnostica e Conservazione. Grazie a tali collaborazioni sono stati ideati puntuali protocolli di analisi scientifiche e metodologie specifiche che mirano a studiare la composizione dei vari materiali di cui erano composti i sarcofagi e ad approfondire la nostra comprensione sulle pratiche che si celano dietro il riutilizzo in antico di questa classe di materiali.

Il progetto “Faces Revealed” si inserisce in questo filone di ricercainnovativo, e cerca di contribuire allo studio dei sarcofagi attraverso lo sviluppo di un’efficiente metodologia basata su una tecnologia semplice e a basso costo: la fotogrammetria.

Stefania Mainieri al lavoro al Museo Egizio di Torino
Alessandro Mandelli e Stefania Mainieri al lavoro al Museo Egizio di Torino
Alessandro Mandelli al lavoro al Museo Egizio di Torino
Stefania Mainieri al lavoro al Museo Egizio di Torino
Alessandro Mandelli e Stefania Mainieri al lavoro al Museo Egizio di Torino
Alessandro Mandelli e Stefania Mainieri al lavoro al Museo Egizio di Torino

Il progetto si basa principalmente sull'analisi dei volti dei sarcofagi che sembrano essere stati realizzati da un unico grande blocco di legno scolpito nella forma desiderata. In genere è visibile solo una piccola quantità di stucco che, dove veniva applicato, aiutava a creare le superfici curve del viso. Al termine della fase di produzione, veniva applicata la pittura.  La fisiognomica e i lineamenti del viso sono elementi importanti e indicativi per l'individuazione della tipologia e la conseguente classificazione delle statue, ma solo raramente sono stati considerati nell'analisi dei sarcofagi egiziani, forse perché difficili da discernere al di sotto della decorazione pittorica sovrapposta.

Oggi, le nuove tecnologie possono aiutarci: la fotogrammetria, infatti, è particolarmente utile per questa analisi geometrico-morfologica. Il modello solido monocromo,le curve e le ombre ci permettono di scoprire la scultura originale del viso, e possono svelare dettagli della superficie non sempre visibili ad occhio nudo perché coperti dagli strati dipinti. Questo elemento non è mai stato preso in considerazione prima d'ora: ha quindi il potenziale per affiancare sia i recenti studi relativi agli yellow coffin che gli approcci analitici più tradizionali, permettendo di gettare altra luce sulle pratiche di sepoltura egiziane.

Stefania Mainieri è Principal Investigator del progetto, coordinato da Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, e Kathlyn Cooney, professoressa di Egittologia presso l'Università della California, Los Angeles.

Il Dipartimento di Architettura, Ambiente Costruito e Ingegneria delle Costruzioni (ABC) del Politecnico di Milano ospita Mainieri come distaccamento del progetto per un periodo di formazione, supervisionata da Corinna Rossi, docente di Egittologia, e guidata dal dott. Alessandro Mandelli, Tecnico Specialista Senior del Sistema Laboratori ABCLab.

Per saperne di più
Un approfondimento del Museo Egizio di Torino
La pagina Facebook del progetto Faces Revealed

The Project has received funding from the European Union's Horizon 2020 research and innovation programme under the Marie Sklodowska-Curie Grant agreement No 895130.