18.04.202409:35

Al Politecnico di Milano 12 giovani ricercatori vincitori delle borse post-dottorato MSCA

Da 9 paesi di tutto il mondo per fare ricerca in Ateneo


Sono 12 quest’anno i ricercatori d’eccellenza titolari di dottorato di ricerca vincitori della MSCA Marie Curie Postdoctoral Fellowship che hanno scelto il Politecnico di Milano come sede del loro progetto. Vengono da Cina, Croazia, India, Norvegia, Scozia/Grecia, Spagna, Turchia e Vietnam, ma ci sono anche italiani che rientrano dopo un’esperienza all’estero per proseguire la loro ricerca nel nostro Ateneo.

Il “grant” viene assegnato dalla Commissione europea a singoli ricercatori per progetti particolarmente promettenti, che riguardano campi scientifici di frontiera o tecnologie emergenti con grande potenziale di innovazione e di interesse collettivo e ha l’obiettivo di far acquisire nuove competenze attraverso una mobilità internazionale, interdisciplinare e intersettoriale.

Come ulteriore opportunità, ai migliori 5 MSCA European Postdoctoral Fellows ospitati dal Politecnico di Milano non finanziati dalla Commissione Europea ma premiati con un “sigillo di eccellenza” (Seal of excellence) verrà offerta una posizione postdoc per 2 anni con 40.000€/anno (importo lordo) come stipendio e 20.000€ per fondo startup per attività di ricerca, formazione e networking.

Il Politecnico di Milano promuove in questi giorni la settima edizione della MSCA PF masterclass per potenziali candidati al prossimo bando MSCA European Postdoctoral Fellowships, finalizzata ad attrarre e formare ricercatori giovani e promettenti per candidarsi con successo al bando europeo con il Politecnico di Milano come Host Institution. Ulteriori informazioni sono disponibili a questa pagina.

Le vincitrici e i vincitori

Hasan Ceylan, Turchia: specializzato in Ingegneria Civile, col suo progetto ha l’obiettivo di sviluppare una metodologia rapida ed economica per il monitoraggio della salute strutturale degli edifici.

Hushan Chand proviene dall’India e punta a sviluppare e caratterizzare catalizzatori stabili a singolo atomo basati su elementi abbondanti sulla Terra con l’obiettivo di sfruttarli in processi chimici di sintesi “solar-driven”, aprendo la strada a pratiche più ecologiche e rispettose dell'ambiente nel settore industriale della chimica fine.

Arun Dhaka proviene da un piccolo villaggio dell'India. Il suo progetto MSCA 'HALO' utilizza la luce come fonte per attivare/disattivare le interazioni di sigma-hole, consentendo strategie supramolecolari reversibili e interruttori molecolari efficienti per processi di riconoscimento controllati.

Suzana Ereiz, Croazia, svilupperà un metodo innovativo per la manutenzione dei ponti. Questo metodo incorpora i dati di accelerazione raccolti tramite smartphone dai passaggi giornalieri dei veicoli e aggiorna continuamente i modelli numerici. L'obiettivo principale è sviluppare una strategia di manutenzione efficiente che migliori la distribuzione delle risorse e aumenti le prestazioni delle strutture dei ponti.

Theodore Anthony Gazis è metà scozzese e metà greco e il suo progetto SOLCAT mira ad affrontare le sfide ambientali dell'industria chimica fine, sviluppando la nuova famiglia di catalizzatori SA-FLPs che combina catalizzatori a singolo atomo (SACs) con FLP (Frustrated Lewis Pairs) per trasformazioni fotocatalitiche efficienti e sostenibili. Questa innovazione mira a colmare il divario tra la ricerca accademica e l'applicazione industriale, garantendo la scalabilità e la stabilità dei processi catalitici, con l'obiettivo finale di migliorare la sostenibilità del settore farmaceutico.

Michele Guizzardi, Italia, rientra dopo un’esperienza a New York e con il suo progetto aspira a innovare il controllo di interazione luce-materia nel medio infrarosso studiando la risposta ottica ultrabreve di materiali iperbolici con lo scopo di progettare dispositivi nanofotonici di nuova generazione.

Rafael Muñoz-Mármol viene dalla Spagna. Il suo progetto, condotto congiuntamente al Politecnico di Milano e alla Cornell University, mira a sfruttare l'interazione luce-materia nelle microcavità per controllare le proprietà optoelettroniche dei materiali organici dopo la loro sintesi.

Masoud Naseri, Norvegia, con il suo progetto ResilientGas ha l’obiettivo di aumentare la resilienza complessiva della fornitura di gas delle reti integrate di produzione e trasporto del gas naturale. I risultati del progetto possono essere utili ai produttori di gas e agli operatori di trasporto del gas, le cui decisioni contribuiscono a una maggiore resilienza delle forniture di gas naturale a beneficio della società.

Cam-Tu Phan Dang, Vietnam, si concentrerà sui processi di riciclaggio chimico dei rifiuti plastici attraverso approcci teorici per comprendere la chimica alla loro base e sviluppare il protocollo per la stima dei parametri cinetici termochimici.

Paola Piscitelli, Italia, con il suo progetto "Seeing Like a City (SLAC)", condotto all’Harvard SEL-Sensory Ethnographic Lab, all’Università di Amburgo e al Dipartimento di Architettura e Studi Urbani – DASTU del Politecnico, esplora il potenziale dei media visivi e del cinema nella produzione di conoscenza sulle città e sull'azione civica al loro interno.

Andrea Schirato, Italia: nella ricerca di soluzioni innovative alle estreme esigenze energetiche della catalisi convenzionale, il suo progetto PATHWAYS intersecherà la nanofotonica ultraveloce e la chimica guidata dalla luce per studiare nuovi approcci per alterare le reazioni chimiche in prossimità di nanostrutture fotoeccitate da impulsi di luce ultrabrevi.

Zhanchong Shi, Cina, mira a caratterizzare in modo esaustivo i comportamenti a scorrimento viscoso e a fatica del calcestruzzo ad altissime prestazioni (UHPC), nonché la loro interazione su varie scale, facilitando la più ampia applicazione dell'UHPC nelle infrastrutture esposte a condizioni ambientali e di carico severe, con una durata di vita prolungata e costi di manutenzione minimi.