MOLECOLE FOTOCROMICHE PER LA CURA DI DISTROFIE

Data di pubblicazione

02-01-2019

Codice

CH.18.020.A

Stato

Disponibile

Data di priorità

06-04-2018

Fase

Italiana

Titolare

Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e Politecnico di Milano

Dipartimento

DIPARTIMENTO DI CHIMICA, MATERIALI E INGEGNERIA CHIMICA "GIULIO NATTA"

Autori

Lanzani Guglielmo, Bertarelli Chiara, Colella Letizia, Benfenati Fabio, Di Francesco Mattia, Colombo Elisabetta, Lodola Francesco, Paternò Giuseppe, Maya-Vetencourt Jose Fernando

Descrizione

Le distrofie della retina, come la retinite pigmentosa e la degenerazione maculare senile, sono causate da mutazioni genetiche che compromettono la sopravvivenza dei coni e dei bastoncelli e, al momento, non esiste un trattamento farmacologico per prevenire la degenerazione dei fotorecettori.

L’invenzione riguarda una famiglia di molecole anfifiliche fotocromiche che si collocano spontaneamente nella membrana cellulare e generano una rilevante variazione del potenziale di membrana a seguito di uno stimolo luminoso. Queste proprietà risultano particolarmente vantaggiose nella modulazione dell’attività dei neuroni, come dimostrato dalla generazione di segnali di firing a seguito di fotoeccitazione in reti neuronali contenenti bloccanti sinaptici. Molecole fotoisomerizzabili azobenzeniche per la fotostimolazione cellulare sono già note, tuttavia esse si legano specificamente ai canali K+, bloccandoli in condizioni di buio e ritornando ad una configurazione fisiologica sotto illuminazione con la riapertura dei canali stessi. Ciò significa che lo stato conformazionale della molecola fotocromica interferisce con la fisiologia della cellula.

Le molecole qui descritte, invece, non hanno un’affinità specifica con i canali di scambio cellulare e si localizzano nello strato fosfolipidico. Queste caratteristiche, conferiscono ai composti dell’invenzione la capacità di foto-regolare il turnover di membrana e l’attività secretoria, permettendo di scindere la fotostimolazione neuronale dall’attività fisiologica. Queste molecole trovano applicazione nella stimolazione ottica di cellule animali. In particolare, le molecole dell’invenzione si sono dimostrate in grado di ripristinare l’attività neuronale nel modello animale e risultano quindi particolarmente promettenti nel trattamento, per mezzo di iniezione intraoculare, di malattie degenerative della retina, quali ad esempio la retinite pigmentosa e la degenerazione maculare senile.

Campo di applicazione

<p> L’invenzione riguarda il settore della fotofarmacologia per la stimolazione ottica di cellule, in particolare di fotorecettori della retina danneggiati da malattie degenerative quali la retinite pigmentosa e la degenerazione maculare senile. Campo estendibile a diverse applicazioni di fotoeccitazione cellulare. </p>

Vantaggi

<p> • Rilevante variazione reversibile del potenziale di membrana </p> <p>• Eliminazione dell’ipereccitabilità causata da blocco dei canali K+v </p> <p>• Aumento dell’emivita del composto </p> <p>• Attività con luce visibile al posto di quella ultravioletta dannosa per gli occhi e in generale per i tessuti biologici </p>

Stadio di sviluppo

Test su animali

Contatto

licensing.tto@polimi.it

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