PhD Stories - Mila Stepanovic

Per una progettazione consapevole dei nuovi dispositivi tecnologici

Mila Stepanovic è la dottoranda del Politecnico di Milano che vogliamo presentarvi oggi. È nata a Belgrado, in Serbia, ha 29 anni e sta svolgendo il dottorato di ricerca in Design. Le abbiamo rivolto alcune domande, per conoscere meglio lei e la sua ricerca.

Ciao Mila! Raccontaci del tuo progetto di dottorato di ricerca

Il mio dottorato di ricerca in design affronta il tema del design per il cambiamento comportamentale relativo all’uso delle tecnologie.

Nella mia ricerca, indago come possiamo progettare artefatti più responsabili e tecnologici, in grado di affrontare il cambiamento comportamentale verso atteggiamenti più sani e sostenibili. Lo scopo principale della ricerca è suggerire nuovi approcci critici che possano aiutare a progettare un tipo di tecnologie che siano più responsabili nel presente.

Come affronti questo cambiamento?

Suggerisco approcci basati su una pratica progettuale critica, come i principi del design fiction, quali gli scenari “e se” e i prototipi diegetici.

Per raggiungere gli obiettivi della mia ricerca, ho creato diversi workshop e hackathon, nei quali ho coinvolto studenti, professionisti e ricercatori di design.


Il mio dottorato di ricerca in design affronta il tema del design per il cambiamento comportamentale relativo all’uso delle tecnologie.


Come è nata la passione per il design?

Sono entrata nel mondo del design molto presto: ho studiato design industriale alle superiori. Quindi mi sono laureata in Design Industriale alla Facoltà di Arti Applicate dell’Università di Belgrado. A dicembre 2016 ho ottenuto la laurea magistrale in Design and Engineering al Politecnico di Milano.

Perché ti sei candidata per il dottorato di ricerca?

Ho sviluppato interesse per la ricerca in design tra la laurea triennale e la magistrale.

Durante la mia tesi magistrale ho avuto la possibilità di collaborare a un progetto europeo con il mio supervisore. Da quel momento, sono stata coinvolta e direttamente in contatto con quello che realmente serve per condurre un lavoro di ricerca in design. Ho fatto un anno da assistente ricercatrice, quindi ho deciso di continuare con il dottorato.

Perché al Politecnico di Milano?

Perché so che questo ateneo può darmi tutta la conoscenza necessaria, sia da un punto di vista teorico che metodologico. Inoltre, il programma delle attività è molto coinvolgente: incoraggia la partecipazione, offrendo moltissime attività. Ho avuto la possibilità di incontrare e assistere a molti talk e lezioni delle personalità più importanti del mondo della ricerca in design.


So che questo ateneo può darmi tutta la conoscenza necessaria, sia da un punto di vista teorico che metodologico.


Quali sono i tuoi interessi, oltre alla ricerca?

La mia seconda passione è l’arte. Nel mio tempo libero, mi piace disegnare e dipingere, ma anche visitare mostre. Mi piace anche la letteratura e la lettura. Sono appassionata di sport, che ho praticato durante il periodo della mia tesi magistrale.

Milano è un luogo ideale per gli amanti dell’arte. Quale zona ti piace di più?

Sarebbe difficile scegliere il quartiere di Milano che mi piace di più. Milano è piena di luoghi suggestivi per gli appassionati di design, come la Triennale, il Museo del Novecento, la Fondazione Prada, Brera, il Museo della Scienza e della Tecnologia.

Se devo proprio scegliere la zona della città che mi ha colpito di più, penso che sarebbe il quartiere di Lambrate, un tempo zona industriale.

È molto tipica, caratteristica di Milano, oltre che storica, soprattutto in relazione al secondo dopoguerra. Oggi è diventata sede di nuovi studi di design ed architettura, ma è anche molto vitale, specialmente nel periodo del Fuorisalone.