08.06.2022 16:00

Atleti Polimi - Riccardo Goffi

Intervista al calciatore studente di Ingegneria Civile al Politecnico di Milano


Per il nostro nuovo appuntamento con gli atleti Polimi, questa volta abbiamo incontrato Riccardo Goffi, calciatore. Nato a Milano, ha 20 anni ed è al primo anno di Ingegneria Civile al Politecnico di Milano.

Riccardo gioca nell’Inter Primavera, squadra con la quale ha appena vinto lo scudetto 2021-2022.

Gli abbiamo posto qualche domanda per conoscerlo meglio.


Ciao Riccardo. Come è nata la tua passione per il calcio?

Per la verità non ho ricordi di un “prima”. È sempre stato così, sin dai primissimi anni di vita, quando ero ancora molto piccolo. Da sempre, quando si giocava con la palla, a me non piaceva colpirla con le mani, non ci pensavo neanche. L’unico mio scopo era cercare di colpire il pallone e lanciarlo il più lontano possibile.

La prima parola che ho pronunciato è stata «a Pa». Ovviamente mio padre si emozionò subito, pensando che io mi riferissi a lui e che lo stessi chiamando. Ma in realtà stavo solo dando un nome al mio grande amore: la palla.

A quali calciatori o sportivi ti ispiri?

Il mio idolo fin da bambino è stato sempre Luis Suarez. Che giocatore! Quando guardo le sue partite cerco di osservarlo, di “rubargli” i movimenti, i tiri, la visione di gioco. Penso sia uno degli attaccanti più forti in circolazione.

Quale delle partite che hai affrontato ti ha emozionato di più?

La partita più emozionante della mia carriera fino ad ora è stata la finale scudetto under 16 Juventus – Inter. L’anno precedente ci avevano battuto in finale per 2-0: era la nostra occasione di rivincita. Avevamo una rosa molto ampia; io quella partita non giocai, ma la cosa bella dello sport di squadra è proprio questa: anche se non ho partecipato in prima persona, provavo un’emozione indescrivibile, e quando siamo riusciti a vincere la partita e ad aggiudicarci così lo scudetto… Non ne parliamo, ero al settimo cielo!

Quale pensi sia stato il tuo successo sportivo più grande?

Il successo sportivo personale più grande penso di averlo raggiunto nel secondo dei due anni di prestito, quando dall’Inter passai al Monza. Son riuscito a farmi notare da Brocchi, allora allenatore della prima squadra. Dopo diversi allenamenti positivi, sono riuscito a ottenere la mia prima convocazione in serie C. Era tutto diverso, con i “grandi”: era il loro lavoro, e mi impressionò la passione con cui lo facevano.

Che cosa rappresenta per te lo sport? Pensi che ti abbia insegnato qualcosa anche in altri ambiti della vita?

Lo sport per me rappresenta tutto. Ha sempre occupato un posto cruciale; è il presupposto di ogni mia decisione.

Da sempre faccio molti allenamenti a settimana, ma la cosa bella è che passano gli anni ma la passione non svanisce; anzi la voglia di migliorarsi è sempre crescente. Sicuramente lo sport, in particolare quello di squadra, in questo caso il calcio, ti aiuta a fare gruppo, a pensare con la mente di 20 ragazzi e non solamente con la tua. Ti insegna a vincere e gioire, perdere e rialzarti, imparare, soffrire, metterci il cuore.

Quindi, quando vi dicono che “il calcio è solo uno sport”, non credeteci. Il calcio, come lo sport in generale, è molto altro.


Riccardo Goffi
Riccardo Goffi
Riccardo Goffi
Riccardo Goffi con un compagno di squadra
Riccardo Goffi
Riccardo Goffi
Riccardo Goffi con un compagno di squadra
Riccardo Goffi

Perché hai scelto di studiare Ingegneria Civile? Perché proprio al Politecnico di Milano?

Alle superiori le materie che mi piacevano di più e nelle quali conseguivo i migliori successi erano matematica e fisica. Quando ho pensato di conciliare calcio e studi di ingegneria, tutti mi hanno dato del folle. Però, chissà: forse riuscirò a togliermi delle soddisfazioni, si spera in entrambi gli ambiti.

Ho scelto il Politecnico perché ritengo sia ad oggi il polo universitario di ingegneria più quotato. Non nego che la mia valutazione sia stata fatta anche in funzione del luogo dove mi alleno e vivo oggi. Ci sono ragazzi che spendono una fortuna per trasferirsi e poter studiare a Milano, mentre io ho la fortuna di esserci nato.

Immagino quindi che ti piaccia vivere nella tua città…

Milano è fantastica. Ogni stagione esiste una Milano diversa. Si passa dalla Milano natalizia, ricca di addobbi ovunque, a quella estiva dove si gira in t-shirt e pantaloncini.

Amo tutto della mia città, offre opportunità incredibili nonostante tutte le criticità delle grandi città. È cosmopolita, frizzante, latina quanto basta, ma rivolta a Nord per non perdere quello che offre l’Europa a chi sta al passo. E poi… da qualche anno è anche bellissima!

Sei soddisfatto di aver scelto il Poli?

Per ora devo dire che mi sto trovando molto bene. Le materie che studio mi piacciono, i compagni con cui le studio mi piacciono, e non penso sia così scontato. Quindi per ora trovo tutto molto soddisfacente!

Come riesci a conciliare sport e studio?

Non è semplicissimo, a volte assale lo sconforto. Hai poco tempo per uscire con gli amici, non puoi permetterti mai di perdere tempo, ogni momento libero deve essere “riempito”, utilizzato. L’obiettivo è “sprecare” meno tempo possibile. Ovviamente questo comporta talvolta anche di dover studiare in pullman durante le trasferte, durante le attese o nei tempi di relax che il mister concede, cosa che non tutti sono disposti ad accettare.

Ma per esaudire i sogni, ritengo si debbano fare dei sacrifici. Tanti miei compagni sono dovuti partire da casa molto giovani; a me questo non è stato chiesto, sono stato fortunato.

In che modo il programma Dual Career ti sta aiutando?

Io sono al primo anno, quindi finora non ho avuto modo di sfruttare le opportunità di questo programma; ritengo però che arriverà il momento in cui non potrò essere presente ad un certo appello per motivi sportivi e mi troverò costretto a chiedere di spostare la data d’esame.

Che consiglio daresti ad un atleta che non sa se iscriversi o meno all’università?

Ovviamente il mio consiglio è quello di iscriversi. Mai gettare la spugna, a maggior ragione prima di averci provato.

Fin da bambino ho sognato di diventare calciatore, inutile negarlo, nulla di originale. Lo fanno in tanti, ma fortunatamente son sempre stato consapevole anche del fatto che, tra i ragazzi che inseguono questo sogno, in pochi arrivano, e spesso per ragioni che non dipendono da loro. Il consiglio che mi sento di dare è di fare il massimo in ambito sportivo, ma continuare anche con gli studi, in modo tale da non precludersi nessuna via e non doversi pentire in futuro.
Ritengo che anche il mondo del calcio debba crescere, e questo vuole anche dire essere non solo calciatori, ma individui in grado di affrontare le situazioni in modo più completo. E l’istruzione sicuramente aiuta.

Quali sono le tue passioni oltre calcio? Riesci a trovare tempo anche per la tua vita privata?

Fortunatamente, posso dire di avere sempre avuto una buona capacità organizzativa. Da sempre sono riuscito a organizzare le mie attività e cercare di sprecare meno tempo possibile, in modo tale da riuscire a ritagliarmi del tempo per la mia vita privata. Probabilmente è stato proprio lo sport agonistico e professionistico ad aiutarmi in questo. All’Inter, da piccolo, il gioco era divertente, ma sempre disciplinato e rigoroso.

Non ho hobby veri e propri oltre il calcio. Sicuramente mi piace uscire a divertirmi con gli amici e passare del tempo con la mia ragazza. Per il resto, purtroppo, non c’è tempo.

Quali sono i tuoi obiettivi e sogni per il futuro?

I miei obiettivi per il futuro sono ben chiari.

Dal punto di vista sportivo, ovviamente il sogno è passare in prima squadra e poter competere ad alti livelli. Il sogno sarebbe poterlo realizzare, magari dopo essere arrivato alla conclusione del percorso di studi. Un calciatore ingegnere non sarebbe male, no?

Per conoscere il programma Dual Career, che aiuta i nostri studenti che praticano sport ad altissimi livelli a portare avanti con serenità e profitto sia l'attività sportiva, sia quella didattica, visita il sito Polimi Sport.

Per le foto in cui Riccardo indossa la maglia dell'Inter: copyright © F.C. Internazionale Milano