13.12.2021 17:00
Atleti Polimi - Riccardo De Tollis
Intervista al campione di CableWakeboard, studente di Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano
Nuovo appuntamento con gli atleti Polimi. Questa volta abbiamo incontrato Riccardo De Tollis, 21 anni, campione di cablewakeboard e studente di ingegneria gestionale al Politecnico di Milano.
Per chi non lo sapesse, il cablewakeboard è una variante dello sci nautico, dove al posto degli sci c’è una tavola, e l’atleta è trainato da un impianto elettrico simile a uno skilift piuttosto che da un’imbarcazione. La particolarità di questo sport sono le figure (i tricks), che vengono eseguite elevandosi da soli sull’acqua oppure utilizzando strutture galleggianti chiamate rails.
Ciao Riccardo, come è nata la tua passione per il cable wakeboard?
La prima volta che ho provato surf d’onda è stato quando avevo 11 anni. È successo in Grecia. Tornato dalle vacanze avevo già deciso: avrei fatto uno sport con la tavola. Poco dopo ho scoperto il cable wakeboard e non ho più smesso.
Ormai sono molte le gare che ti hanno visto protagonista. Quale è stato il successo più grande?
Il successo più grande è stato quello degli Europei di Milano del 2018, perché è stato il mio primo vero risultato internazionale.
Anche altre competizioni sono state per me molto importanti, come i mondiali in Argentina del 2019 dove sono arrivato sesto, e il Red Bull WakeDuel quest’anno in Lituania, dove ho guadagnato il quinto posto. Sono stati tutti dei grandi successi personali.
Quale delle gare che hai affrontato ti ha emozionato di più?
La gara che mi ha emozionato di più è stata senza dubbio l’Europeo del 2018 a Milano. Vincere la gara in casa, con tutti i miei amici e la mia famiglia a sostenermi dal vivo è stata un’esperienza indescrivibile.
Che cosa rappresenta per te lo sport? Pensi che ti abbia insegnato qualcosa anche in altri ambiti della tua vita?
C’è una frase di Pancho Gonzales, che dice: “C’è un circolo virtuoso nello sport: più ti diverti, più ti alleni; più ti alleni, più migliori; più migliori, più ti diverti”.
Per me lo sport rappresenta proprio questo: la fortuna di fare qualcosa che amo, dove non smetto mai di imparare. Lo sport mi ha insegnato a dare il massimo in tutti quello che decido di fare… O almeno a provarci.
Perché hai scelto di studiare ingegneria gestionale?
Ero indeciso tra diventare ingegnere e fare economia. Ingegneria gestionale mi è sembrato il mix perfetto.
Sei soddisfatto di aver scelto il Politecnico di Milano?
Ad oggi posso dire proprio di sì. Inoltre, abitando ed allenandomi a Milano mi sta permettendo di conciliare studio e sport.
A proposito di questo, come riesci a tenere in equilibro questi due aspetti della tua vita?
Spesso non è facile, soprattutto se si vuole avere anche una vita sociale. Fortunatamente il Poli su questo mi aiuta con i servizi offerti dal servizio Dual Career e borse di studio.
Cosa ti offre il programma Dual Career?
Il principale aiuto del programma di cui sto usufruendo durante la sessione è la possibilità di spostare appelli di esame in caso di competizioni a cui partecipo. È un vantaggio non da poco.
Che consiglio daresti ad un atleta che non sa se iscriversi o meno all’università?
Gli direi che l’impegno è grande, ma i risultati ripagano sicuramente gli sforzi.
Riesci a trovare tempo anche per la tua vita privata? Quali sono le tue passioni oltre allo sport e allo studio?
Gran parte della mia vita si basa su studio e sport, che mi hanno permesso di conoscere tantissime persone che stimo e con cui ho stretto rapporti di amicizia bellissimi. Voglio ricordare anche i miei genitori, che sono dei grandi che mi sostengono in tutto.
Altre passioni, non saprei… Di tempo non ne rimane tanto… [ride] Sicuramente amo tantissimo la natura, gli animali e viaggiare.
Cosa ti piace di Milano?
Milano è una grande città che offre tantissime opportunità: questo è quello che mi piace.
Spesso, però, sento di dover prendere una pausa dalla vita frenetica della città. Tornare a casa è sempre bello.
Quali sono i tuoi obiettivi e sogni, sportivi e non, per il futuro?
Il mio sogno sarebbe rappresentare la mia nazione alle Olimpiadi… Ma prima il wakeboard dovrebbe entrare alle olimpiadi! [ride] Per questo non so se farò in tempo a farle come atleta. Ma chissà, magari come allenatore sarebbe comunque speciale andarci…
Come altri obiettivi, sicuramente i mondiali sono sulla mia lista.
Riguardo alla vita privata, mi piacerebbe trovare un lavoro dove riesco a mettere la stessa passione che metto nello sport. Sarebbe un sogno!
Per conoscere il programma Dual Career, che aiuta i nostri studenti che praticano sport ad altissimi livelli a portare avanti con serenità e profitto sia l'attività sportiva, sia quella didattica, visita il sito Polimi Sport.
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