22.06.2022 12:00

Un Atlante geografico digitale 4D del Parco Archeologico dell’Appia Antica

Avviata la digitalizzazione Heritage-HBIM-GIS-XR con il Politecnico di Milano coordinata dal Parco

Il Parco Archeologico dell’Appia Antica (PAAA) e il Politecnico di Milano hanno avviato un vasto progetto organico e sistematico di rilievo e digitalizzazione nel territorio del Parco allo scopo di dare forma a un moderno Atlante geografico che si configura come ‘living digital twin 4D’ cioè un gemello digitale vivo. Un modello destinato a esperti, curatori e fruitori, da accrescere e monitorare nel tempo.

Il lavoro è svolto dal laboratorio interdisciplinare di rilievo e rappresentazione GIcarus-ABCLab del Politecnico di Milano con il coordinamento del PAAA.

Il Parco Archeologico dell’Appia Antica è stato istituito nel 2016 e rappresenta l’area urbana tutelata più estesa d’Europa, con 4.500 ettari di paesaggio con aree archeologiche che si susseguono, costeggiando gli oltre 16 km della Via Appia Antica ‘Regina Viarum’.

In meno di un anno sono stati digitalizzati i primi complessi e infrastrutture romane: l’Acquedotto imperiale Claudio-Anio Novus, un tratto di 11,7 km della via Appia Antica, la Tomba di Cecilia Metella, la Villa imperiale dei Quintili, oltre ad alcune sculture museali. 

Ne è nato un primo vero e proprio Atlante geografico digitale 4D di oltre 200.000 immagini e 20 TB di dati e modelli

Un gemello digitale vivo (digital twin) che si estende nel tempo passato e futuro a n-dimensioni, fatto da modelli informativi a supporto dei progetti e del monitoraggio conservativo, dei piani di vulnerabilità sismica, collegabile a sensori IOT wifi. Implementabile, aggiornabile e interrogabile, consente correlazioni sincroniche e diacroniche, aggiunge conoscenza via via che cresce. Ri-usabile per la divulgazione dei contenuti e la fruizione interattiva, immersiva e da remoto,

spiega la professoressa Raffaella Brumana del GIcarus ABCLab.

Il rilievo di elevata precisione è stato condotto tramite laser scanner terrestri (TLS) e portatili (MMS - Mobile Mapping System), fotogrammetria terrestre e aerea, droni, camere sferiche e sensori multispettrali e ha permesso di ottenere un modello HBIM a 4 dimensioni (spazio e tempo) che, correlato a informazioni storiche, ai materiali e ai sensori di monitoraggio di dissesto e degrado, consente di comparare le tecniche costruttive succedutesi nei secoli. 

Il progetto prevede anche lo sviluppo di una piattaforma interattiva XR (eXtended Reality) per la divulgazione da remoto di tutti i contenuti, che sarà sperimentata via via che i prodotti della digitalizzazione saranno disponibili e che consentirà anche di ricollocare virtualmente le collezioni vicine e lontane, le sculture digitalizzate, e di simulare porzioni scomparse a partire dalle tracce rilevate per aiutarne la comprensione.

Il team di progetto

Tutte le attività sono state coordinate dal Direttore del PAAA Arch. Simone Quilici, insieme al personale tecnico scientifico del parco, in particolare gli archeologi Stefano Roascio, Francesca Romana Paolillo, gli architetti Luigi Oliva, Clara Spallino, Aura Picchione, Michele Reginaldi e Raffaella Rocchetta, la restauratrice Sara Iovine

Per il Politecnico di Milano i Responsabili Scientifici sono Raffaella Brumana e Mattia Previtali, Fabrizio Banfi. Hanno collaborato Fabio Roncoroni, Chiara Stanga, Dario Attico, Luca Bertola e Marzia Gabriele.